VII Settimana Biblica Online - Primo giorno
VII SETTIMANA BIBLICA ONLINE
28 LUGLIO 2025
GESU' CRISTO: LO
SPECCHIO DEL NOSTRO SPIRITO
Prima scheda: LA META
VERSO CUI STIAMO CAMMINANDO
Primo
momento: Preghiera iniziale
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
Padre,
donaci il tuo Santo Spirito,
affinché illumini le nostre menti
e ci faccia comprendere pienamente
la profondità della persona del tuo Figlio
e della sua presenza salvifica dentro
di noi.
Amen.
Secondo
momento: La Parola di Dio
Il testo
"Sei
giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li
condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro:
il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la
luce. Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con
lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi
essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per
Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con
la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio,
l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All'udire
ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande
timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non
temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre
scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa
visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti»"
(Mt 17,1-9).
Terzo
momento: Commento teologico-esegetico
L'episodio della trasfigurazione ci consente
di misurarci con la bellezza nascosta di Gesù e fissare lo sguardo sul vero
volto di Cristo per poter dire, insieme a Pietro: "Ė bello per noi essere
qui!".
La parola "trasfigurazione", in
greco metamorfè, indica un
cambiamento radicale nella forma di qualcosa o di qualcuno. Non è una
trasformazione esteriore, che in greco viene espressa attraverso il termine schēma, ma siamo davanti ad una
trasformazione interiore. Ė tutto il nostro essere che viene trasformato sotto
l'azione dello Spirito di Cristo che è in noi.
Quando Gesù chiamò i primi discepoli, Pietro
ed Andrea, Giacomo e Giovanni, disse loro: "Vi farò diventare pescatori di
uomini". Sarà questa l'opera che Dio compirà per ognuno di noi.
La frase: "Farò di te..." è al
centro di ogni vocazione. La chiamata è un'opera d Dio, è Dio che la realizza,
e chi viene chiamato è trasformato dalla sua potenza creatrice.
Nella trasfigurazione vediamo che, in Cristo,
il Padre porta a compimento la sua opera nell'umanità: la natura umana viene
trasfigurata in luce, in bellezza. Non è solo il corpo di Cristo che è
cambiato, ma è il corpo umano che viene trasfigurato, e viene rivelata la sua
recondita verità.
Quest'opera di trasformazione si compie attraverso un cammino che passa per l'intimità con Dio, mediante lo Spirito, e per il contatto con la sua Parola. Infatti, Mosè ed Elia rappresentano la Legge e i Profeti, cioè tutta la Scrittura di Israele. Ed è proprio nell'intimità con il Padre e nell'ascolto costante della sua Parola che viene svelata la relazione profonda di Gesù con il Padre: "Questi è il Figlio mio, l'amato".
In questa
relazione del Figlio con il Padre tutta la natura umana viene trasfigurata ed
elevata alla condizione divina di figliolanza. Sotto l'azione dello Spirito Santo da "immagine di Dio" siamo trasformati in "figli di Dio".
Quando Pietro, Giacomo e Giovanni vedono Gesù
trasfigurato, stanno scoprendo ciò che è nascosto nella natura umana, ciò che è
recondito in ognuno di noi. Siamo uniti al Signore Gesù non per rimanere
opachi, ma perché si sveli il nostro segreto, la nostra dignità più profonda.
Nel Cristo trasfigurato ognuno di noi ha
l'opportunità di riprendere possesso del suo tesoro nascosto, della sua
dimensione profonda e spirituale, del nostro essere "figli del Padre".. In lui, noi possiamo tornare alla nostra
nobiltà, e riscoprire la nostra intima bellezza.
La voce dalla nube, la voce del Padre,
afferma che Gesù è l'amato, colui in cui Dio pone il suo compiacimento. Questa
è la luce nascosta del Signore Gesù, l'amore del Padre. ma questa è anche la
nostra luce.
Percepiamo immediatamente quando una persona
conosce e sente l'amore di Dio su di sé: è una persona trasfigurata, diviene
luce e irradia pace. Ė libera da quel velo di dubbio che l'uomo porta dentro di
sé come un'ombra e finalmente sa di essere voluta, amata, importante, preziosa.
Specchiarsi in Gesù trasfigurato consente già
adesso ad ognuno di noi di vedere la profondità del nostro essere "figli di Dio", realtà che diventerà
manifesta in pienezza nell'abbraccio escatologico con il Padre misericordioso.
Quarto
momento: La riflessione personale
Dedicate
almeno mezzora alla vostra personale riflessione.
Traccia
di riflessione: Siamo consapevoli che lo Spirito di Cristo che è in noi sta già
compiendo la trasformazione del nostro essere, conducendoci verso la comunione
piena della natura divina?
Siamo
consapevoli che il Padre, nello Spirito, sta realizzando tale trasformazione,
un dono gratuito che non è assolutamente condizionato dalle nostre scelte
etiche e che nulla potrà impedire all'amore di Dio per noi di realizzare il suo
progetto salvifico, cioè condurre ogni sua creatura alla condivisione della sua
natura divina?
Quinto
momento: La condivisione comunitaria
Se avete
deciso di vivere insieme ad altri i primi tre momenti (in modo residenziale),
scambiate con loro la vostra riflessione.
Al termine
della vostra condivisione, accedete al blog
noiabbiamolamentedicristo.blogspot.com e inserite un commento alla scheda del
giorno in modo da favorire l’arricchimento spirituale di tutti coloro che
partecipano alla Settimana Biblica Online.
Sesto momento:
La preghiera in comunità
Siamo
giunti al momento conclusivo della Giornata. Accedete al sito www.liturgiadelleore.it che
vi proporrà il testo della Liturgia delle Ore corrispondenti all’ora in cui
effettuate l’accesso. Sarà un momento di preghiera vissuto in comunione non
solo con i partecipanti alla Settimana Biblica Online, ma con la Chiesa
Universale.
Io sono stata tre volte sul monte Tabor. In realtà è una collina da dove si vede tutto il panorama nelle diverse direzioni. Si è vero se siamo in abbandono alla sua volontà nella sequela al Signore riconoscendoci creature scopriremo il suo disegno d'amore su di noi magari diverso da quanto da noi intravisto o sognato ma in realtà d'amore e di certo trasformati secondo il suo progetto Maria Antonietta Farina
RispondiEliminaIl Monte Tabor, secondo me, è il cammino della nostra vita,fatta di prove ,fatiche e sofferenze che, se vissuti alla presenza di Gesù, ci trasformano avvicinandoci a Dio, a riconoscerlo come Padre,arrivando a comprendere così il suo piano di salvezza per di noi.
EliminaGrazie per il commento.
EliminaManca solo il tuo nome, che il sistema ha denominato come "anonimo".
Lasciarci portare dal Signore sul Tavor x essere trasfigurati da Lui,trasformati da Lui in uomini e donne dello Spirito che riflettono luce dalla Luce...il sentirsi amati,pensati, preziosi... uomini di questo mondo ma...non del mondo...di quel mondo che desidera successo, denaro, calpestando x otterere più degli altri ma ..con il desiderio che ci viene da Dio come dono, essere servitori, donando la vita x amore, favorendo la speranza,la fiducia nel cuore e nel cammino dei fratelli mettendo a servizio i nostri talenti,i doni di cui Lui ha arricchito la nostra vita x costruire un mondo fraterno.Noi membra di Cristo fare luce dentro di noi x essere liberi dentro...io egoista, chiuso e rigido... andare contro corrente x mettermi nella scia di GESÙ (un cuore solo, un'anima sola con Gesù e tra di noi (la Transustanziazione)noi suo corpo mistico... è questo che Dio fa'in noi se ci lasciamo abbellire da Lui... Ci dona libertà e bellezza. Grazie S.Santo! MARIA SAMBROTTA
RispondiEliminaGrazie Maria per la tua condivisione. Siamo trasformati in uomini e donne dello Spirito che vivono nel mondo! Complimenti.
EliminaSo che lo Spirito di Cristo è presente nella mia vita e che il Padre, nello Spirito, stia compiendo in me una trasformazione quotidiana. Nelle scelte che faccio, nel modo di affrontate i problemi , quando mi rapporto con la famiglia, con gli amici, con le persone di cui mi prendo cura, insomma continuamente, cerco la luce di Cristo che mi guidi e mi faccia sentire di essere sua figlia. La mia visione della vita rispetto ad un presente deludente e tragico cambia nel momento in cui mi affido al Signore, perché so che il non senso dall'oggi puo' assumere un significato diverso nel domani e ancor più, nell'eternità. Ma la fragilità della mia natura umana mi mette spesso difronte al dubbio della mia capacità di essere presente a Lui. Come si può essere oggi un cristiano veramente coerente? Spesso mi chiedo se mi cullo nella dolcezza di sentirlo presente in me e mi accontento di stare bene o se la sua presenza dovrebbe sconvolgere la mia vita radicalmente fino spogliarmi totalmente uscendo da quella "comfort zone " che mi piace e che ho paura di cambiare. Altre volte penso che al Signore potrei andar bene così come sono, con i miei difetti e i miei limiti ma con tanta voglia di incontrarlo.
RispondiEliminaSonia
Cara Sonia, lo Spirito, con la sua opera di trasformazione, ci introduce nel regno di Dio. E da cittadini del Regno, dobbiamo ancora camminare nel mondo. Con tutte le nostre debolezze, con tutti i nostri limiti.
EliminaDio ci ama così come siamo.
La scheda di domani chiarirà quale relazione siamo chiamati a vivere con il mondo, pur essendo già nel Regno di Dio.
L'episodio della Trasfigurazione per me è sempre stato visto come un momento in cui veniva manifestata e messa in luce tutta la regalità, divinità di Cristo. il suo cioè essere altro da semplice uomo.
RispondiEliminaquesta riflessione teologica è invece portatrice di speranza, gioia, di una bellezza per ogni uomo. Cristo non è altro da noi, ma rivela a noi la nostra vera essenza. la luce è anche nostra, è già nell'uomo e ciò che ci riempie di gioia è il sapere che tale condizione è per noi un dono, per grazia siamo figli suoi, dobbiamo solo riscoprirlo attraverso la preghiera e la Parola.