III Settimana Biblica Online - Quinto giorno

III SETTIMANA BIBLICA ONLINE

07 AGOSTO 2020

 

GESU' E LE PARABOLE SUL REGNO DI DIO

 Quinto giorno


 

Primo momento: Preghiera iniziale

 

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Amen.

 

Dio dei padri e Signore della misericordia, che tutto hai creato con la tua parola, e con la tua sapienza hai formato l'uomo perché dominasse sulle creature che tu hai fatto, e governasse il mondo con santità e giustizia ed esercitasse il giudizio con animo retto, dammi la sapienza, che siede accanto a te in trono, e non mi escludere dal numero dei tuoi figli, perché io sono tuo schiavo e figlio della tua schiava, uomo debole e dalla vita breve, incapace di comprendere la giustizia e le leggi. Se qualcuno fra gli uomini fosse perfetto, privo della sapienza che viene da te, sarebbe stimato un nulla… Con te è la sapienza che conosce le tue opere, che era presente quando creavi il mondo; lei sa quel che piace ai tuoi occhi e ciò che è conforme ai tuoi decreti. Inviala dai cieli santi, mandala dal tuo trono glorioso, perché mi assista e mi affianchi nella mia fatica e io sappia ciò che ti è gradito. Ella infatti tutto conosce e tutto comprende: mi guiderà con prudenza nelle mie azioni e mi proteggerà con la sua gloria (Sapienza 9,1-6.9-11).

 

Maria, Sede della Sapienza, prega per noi.

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Amen.

 

Secondo momento: La Parola di Dio

LA PARABOLA DELLA RETE GETTATA NEL MARE (Mt 13,47-50)

  

Il testo

 

Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti»”.

 

Terzo momento: Commento teologico-esegetico

 

Questa ultima parabola del cap. 13 del Vangelo di Matteo pone al suo centro la nostra responsabilità personaleIl regno di Dio è paragonabile a una rete: si tratta di una rete grande che si getta nel mare e che si tira. E questa rete pesca. Tutti gli uomini vengono pescati, ma alla fine c’è una distinzione, una separazione. Se l'esperienza ci dice che il pesce pescato dall’acqua muore, nel regno di Dio accade il contrario, l’uomo pescato dalla rete vive.

 

Questa rete che pesca gli uomini – vi farò pescatori di uomini (Mc 1,17) – vuole farci comprendere che il regno di Dio è la salvezza di tutti gli uomini. E ogni uomo è raccolto in questa rete, che in fondo, è l’annuncio della Parola di Dio proposta a tutti. Nella storia la Chiesa è l’immagine di questo regno, una rete dove si accoglie tutti, senza guardare se uno è buono o cattivo: la salvezza è per tutti.

 

Allora nasce subito un problema: se la salvezza è per tutti e io sono già nella rete, sono a posto. No. La parabola ci dice che la rete viene tirata a riva e comincia un'opera di distinzione: i pesci buoni sono raccolti, quelli cattivi sono gettati. Cosa si raccoglie alla fine? Si raccolgono solo i pesci buoni. Cosa rappresentano i pesci buoni? Dobbiamo fare una riflessione analoga alla parabola della zizzania e del grano, dove si raccoglie solo il grano e lo si conserva nei granai, mentre la zizzania viene buttata via e bruciata.

 

Chi sono i pesci buoni? NON sono quelli che non sbagliano mai e sono sempre impegnati a giudicare gli altri che sbagliano. I buoni sono coloro che si sanno peccatori come tutti e non giudicano nessuno e accolgono tutti. I buoni sono quelli che sono perfetti come il Padre (cf. Mt 5,48). Il Padre chi è? È uno che fa piovere sui peccatori e sui giusti. È uno che ha misericordia verso tutti. La perfezione del Padre consiste nel suo essere misericordioso (cf. Lc 6,36). Quindi i buoni, i giusti sono coloro che hanno misericordia verso tutti. Questo è un richiamo ad una grossa responsabilità: è necessario avere misericordia verso tutti. È una grossa responsabilità perché, se io non ho misericordia, divento il pesce cattivo che viene gettato. Quindi, la mia vita, senza misericordia, non vale nulla, la butto via.

 

Allora la parabola è un richiamo alla responsabilità personale, a vivere ora la misericordia. È aprire il cuore al dono e al perdono comunque, per essere come il Padre. Se non uso misericordia verso gli altri, perdo la mia identità di figlio, non sono un pesce buono, non sono grano.

 

Tutto è lasciato alla mia responsabilità personale. Non basta essere pescati, non basta avere fede in Cristo perché io sia un pesce buono. No, se sono pescato e credo in Cristo, e Cristo è la misericordia del Padre, allora con responsabilità devo vivere coerentemente nella mia esistenza la misericordia divina, questo tesoro che ho scoperto. Pur con tutti i miei difetti, le mie cadute, i miei limiti. Non importa.

 

Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti”. La “fine” del mondo deve essere intesa come “compimento”. Il mondo non ha una fine, ma ha un compimento. E’ l’opera creatrice di Dio che si compie. E il compimento del mondo è la rivelazione definitiva del volto misericordioso di Dio, del volto del Padre in ogni figlio, è la sua misericordia che risplende sul volto di ogni uomo. Quindi il mondo tende a un compimento, non a una fine. In sintesi, possiamo affermare che sarà la fine del male e il compimento del bene.

 

In questo compimento gli angeli, servitori di Dio, compiono una separazione. La Scrittura più volte ci presenta l’angelo come colui che annuncia la Parola. Ma la Parola separa, divide in noi ciò che è bene da ciò che è male. La Parola di Dio fa vedere in noi ciò che è da buttar via, ciò che deve essere bruciato, da ciò che deve essere salvato. Quello che è male, perché non frutto della nostra misericordia, sarà gettato nella fornace ardente, che è il fuoco della misericordia di Dio. Quello che è male in noi sarà bruciato, ciò che non è amore sarà bruciato dall’amore di Dio.

 

Di noi saranno salvati solo i pesci buoni. Di noi resterà solo ciò che è amore.

 

Questo allora ci fa comprendere la grande responsabilità che io sono chiamato a vivere nel presente.

Ora devo vivere la misericordia di Dio!

Ora devo stare attento a non giudicare!

Ora devo evitare di condannare!

Ora devo imparare a perdonare!

 

E’ possibile realizzare tutto questo abbandonandosi all’azione dello Spirito che ci conforma sempre più all’immagine del Figlio (cf. Rm 8,29). Rileggiamo con attenzione, infine, l’esortazione che Paolo rivolge ai credenti di Roma, ma che resta valido per l’uomo di ogni tempo: “Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rm 12,2). Per l’Apostolo, la mentalità di questo mondo produce solo pesci cattivi, mentre “ciò che è buono”, gradito a Dio, è solo quello che l’uomo compie vivendo la misericordia divina.

 

Quarto momento: La riflessione personale

Dedicate almeno mezzora alla vostra personale riflessione.

 

Traccia di riflessione: La rete rappresenta il regno di Dio nella sua dimensione escatologica. Ognuno di noi è in sè pesce buono e pesce cattivo.

Vivo con responsabilità la misericordia di Dio nella mia esistenza per essere pesce buono? 

Sono consapevole che il rifiuto della misericordia, del perdono fa di me un pesce cattivo?

Ho compreso che la misericordia divina è il fondamento della mia appartenenza al regno di Dio?

 

Quinto momento: La condivisione comunitaria

Se avete deciso di vivere insieme ad altri i primi tre momenti (in modo residenziale), scambiate con loro la vostra riflessione.

Al termine della vostra condivisione, accedete al blog noiabbiamolamentedicristo.blogspot.com e inserite un commento alla scheda del giorno in modo da favorire l’arricchimento spirituale di tutti coloro che partecipano alla Settimana Biblica Online.

  

Sesto momento: Liturgia delle Ore

Siamo giunti al momento conclusivo della Giornata. Accedete al sito www.liturgiadelleore.it che vi proporrà il testo della Liturgia delle Ore corrispondenti all’ora in cui effettuate l’accesso. Sarà un momento di preghiera vissuto in comunione non solo con i partecipanti alla Settimana Biblica Online, ma con la Chiesa Universale.

 


Commenti

  1. Mi colpisce nella meditazione il dividere i pesci buoni dai pesci cattivi dentro di noi permettere allo Spirito Santo di farmi vedere ogni giorno in tutte le mie relazioni dov'è il buono e dov'è il cattivo, cercare di far bruciare dalla Misericordia di Dio tutto ciò che non è buono tutto ciò che non è amore e così mi riconcilio con Lui e con i fratelli. Quando mi sento anch'io che posso compiere azioni buone e meno buone e che Dio mi ama così come sono allora riesco ad avere Misericordia nei confronti degli altri e questo mi è possibile perché è Dio che mi ama per primo è Dio che nella sua misericordia è paziente e pietoso lento all'ira e grande nell'amore. È per me anche importante chiedere sempre allo Spirito Santo di rimuovere in me gli ostacoli alla misericordia.
    Noto con molta gioia che ogni volta che passo alla liturgia delle ore trovo sempre una parola che mi rimanda alla meditazione.

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    Risposte
    1. Elia, hai sottolineato il punto centrale della riflessione odierna. Ognuno di noi ha dentro di sè pesci buoni e pesci cattivi. Dio ama e salva i primi, e brucerà con il suo amore i secondi. E' un grande messaggio di speranza per tutti. Dio, nella sua misericordia, accoglie tutti. Nessuno viene escluso. Il regno di Dio, cioè la sua signoria sulla nostra vita, non finirà mai. E' eterna.

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