IV Settimana Biblica Online - Settimo giorno
IV
SETTIMANA BIBLICA ONLINE
08
AGOSTO 2021
LE ULTIME SETTE PAROLE DI GESU' DALLA CROCE
Settima
Parola
“Padre, nelle tue mani affido il mio spirito”
Primo momento:
Preghiera iniziale
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
1Dio dei padri e Signore della misericordia, che tutto hai
creato con la tua parola, 2e con la tua sapienza hai formato l'uomo
perché dominasse sulle creature che tu hai fatto, 3e governasse il
mondo con santità e giustizia ed esercitasse il giudizio con animo retto, 4dammi
la sapienza, che siede accanto a te in trono, e non mi escludere dal numero dei
tuoi figli, 5perché io sono tuo schiavo e figlio della tua schiava,
uomo debole e dalla vita breve, incapace di comprendere la giustizia e le
leggi. 6Se qualcuno fra gli uomini fosse perfetto, privo della
sapienza che viene da te, sarebbe stimato un nulla… 9Con te è la
sapienza che conosce le tue opere, che era presente quando creavi il mondo; lei
sa quel che piace ai tuoi occhi e ciò che è conforme ai tuoi decreti. 10Inviala
dai cieli santi, mandala dal tuo trono glorioso, perché mi assista e mi
affianchi nella mia fatica e io sappia ciò che ti è gradito. 11Ella
infatti tutto conosce e tutto comprende: mi guiderà con prudenza nelle mie
azioni e mi proteggerà con la sua gloria (Sapienza 9,1-6.9-11).
Maria,
Sede della Sapienza, prega per noi.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
Secondo momento: La
Parola di Dio
Il testo
“Ed era già circa l’ora sesta, quando il sole si eclissò, e si fece buio su tutta la terra fino all’ora nona. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù gridando ad alta voce disse: ‘Padre, nelle tue mani affido il mio spirito’. Detto questo, spirò” (Lc 23,44-46).
Terzo momento:
Commento teologico-esegetico
Il
clima della morte di Gesù è dato dalla scenografia delle tenebre che ricoprono
la terra dall’ora sesta all’ora nona, cioè da mezzogiorno alle quindici. Esse
sono il simbolo della morte e del male. Le tenebre che ricoprono “tutta la
terra” descrivono la dimensione cosmica della morte di Gesù, massima
espressione della malvagità umana (Lc 1,79; 11,35; 22,53). Questo, come il
segno dello squarciamento del velo del tempio, mette in rilievo la
partecipazione di Dio alla sofferenza di Gesù.
In questo clima lugubre e terrorizzante la preghiera di Gesù non è “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato” così come è riportata da marco e Matteo, ma: “Padre, nelle tue mani affido il mio spirito”, detta “ad alta voce”. Siamo davanti all'ultima parola, riportata da Luca, pronunciata da Gesù sulla croce. Essa è una citazione di Salmo 31,6 e non esprime soltanto il sentimento d’abbandono fiducioso che Gesù vive nel momento della morte, ma rivela anche il suo atteggiamento di piena accettazione e conformità alla volontà di salvezza del Padre. Nel Salmo, l’orante esprime la totale fiducia in Dio, che libererà la sua esistenza dai pericoli, e lo proteggerà anche dalla morte.
Gesù, invece, esprime la sua fiducia nell’atto stesso di morire. Egli, così, dà al suo ultimo respiro il significato della consegna definitiva di sé al Padre. Afferma la certezza della risurrezione, manifestando al mondo, dall’alto della croce, nel modo più alto e più semplice insieme, la sua identità di Figlio.
Anche se il titolo di Padre non è presente nel Salmo, Gesù si rivolge a Dio con questo appellativo, che in Luca ricorre in tutte le preghiere formulate da Gesù: in quella di benedizione (10,21), nel Padre nostro (11,2), in quella sul monte degli Ulivi (22,42).
Gesù si è già rivolto a Dio sulla croce con una preghiera (Lc 23,34) facendo ugualmente ricorso al termine Padre, al quale in maniera fiduciosa rimette la sua vita. La duplice preghiera sulla croce mette in rilievo l’atteggiamento di Gesù che nel momento orribile e terrificante della morte sente Dio non come avversario o assente, ma come padre.
La vicenda di Gesù non termina in maniera tragica, ma nell’abbandono fiducioso e nella piena accettazione che per lui si sta compiendo il disegno di salvezza. Se le prime parole di Gesù nel vangelo di Luca sono: “Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?” (Lc 2,49), le ultime confermano questa relazione prioritaria con Dio.
La vita di Gesù, dall’inizio alla fine, non è che un unico atto d’obbedienza filiale al disegno d’amore del Padre disteso nel tempo. Sulla croce, Egli raggiunge la meta della missione che gli è stata affidata. Il suo “esodo” verso il Padre sta per compiersi. L’evento centrale della salvezza giunge al suo culmine. L’ultima parola di Gesù prima del suo morire, come la prima, è una parola che riguarda il Padre.
L’espressione “il mio spirito” indica il soffio vitale consegnato all’uomo nel momento della creazione o della nascita (Gen 35,18; Sir 38,23) che ritorna a Dio nel momento della morte. Questo viene espresso dal verbo “spirare” adottato dagli evangelisti. La morte per Gesù non è quindi un evento assurdo, sconvolgente, angosciante, ma è il momento in cui egli riconferma l’abbandono fiducioso della sua esistenza nelle mani del Padre.
Lo stile di Gesù deve ispirare il comportamento dei discepoli, qualora essi si trovino nella situazione di dover morire a causa dell’annuncio del vangelo, come nel caso di Stefano, il martire che esclama: “Signore Gesù, accogli il mio spirito” (At 7,59).
Quarto momento: La
riflessione personale
Dedicate
almeno mezzora alla vostra personale riflessione.
Traccia di riflessione: Gesù si abbandona con fiducia al Padre anche nel momento della morte. Una vita vissuta nell'ascolto costante dello Spirito di Cristo ci introduce nella pienezza della pace vissuta dal salmista: "Io invece resto quieto e sereno: come un bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è in me l'anima mia" (Sal 131,2). Anche la morte non può farci più paura!
Quinto momento: La
condivisione comunitaria
Se
avete deciso di vivere insieme ad altri i primi tre momenti (in modo
residenziale), scambiate con loro la vostra riflessione.
Al
termine della vostra condivisione, accedete al blog
noiabbiamolamentedicristo.blogspot.com e inserite un commento alla scheda del
giorno in modo da favorire l’arricchimento spirituale di tutti coloro che
partecipano alla Settimana Biblica Online.
Sesto momento:
Liturgia delle Ore
Siamo
giunti al momento conclusivo della Giornata. Accedete al sito www.liturgiadelleore.it che vi
proporrà il testo della Liturgia delle Ore corrispondenti all’ora in cui
effettuate l’accesso. Sarà un momento di preghiera vissuto in comunione non
solo con i partecipanti alla Settimana Biblica Online, ma con la Chiesa
Universale.
Mi ha sempre colpito la straordinaria forza di Gesù nell’affidarsi al Padre nelle situazioni di angoscia totale come quella nell’Orto degli Ulivi ed infine sulla croce prima di morire. Come sarebbe bello per ognuno di noi, nei momenti di angoscia, di paura, di disperazione, di ansia, trovare sempre quella lucidità, quella forza che ti spinge a dire: “Padre, si faccia la Tua volontà, non la mia!” oppure “Pensaci Tu”? Quando siamo turbati, spesso non abbiamo la forza di rivolgerci a Dio, ma mi piace ricordare quello che Gesù ha detto a Santa Faustina: “Voi nel dolore pregate perché lo tolga, ma perché lo tolga come voi credete… Vi rivolgete a me, ma volete che io mi adatti alle vostre idee; non siete infermi che domandano al medico la cura, ma che gliela suggeriscono. Non fate così, ma pregate come vi ho insegnato nel Pater…”
RispondiEliminaRosaria, è molto importante ricordare che il progetto sulla nostra vita è di Dio ed è Lui a realizzarlo. A noi la scelta di abbandonarci nelle sue mani.
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